NewsCos’è un gastroprotettore e come funziona?

10 Gennaio 2023

I gastroprotettori sono farmaci il cui scopo è proteggere la mucosa dello stomaco. Utili per trattare le ulcere duodenali, gastriche e le emorragie gastrointestinali, evitano in molti casi l’intervento chirurgico.

Tuttavia, l’assunzione prolungata potrebbe comportare effetti collaterali gravi e pregiudicare il benessere dell’intero apparato. Pertanto è sempre opportuno farsi seguire da un medico.

Tipologie di gastroprotettori

I gastroprotettori minimizzano l’azione dannosa di alcuni FANS, proteggono la mucosa gastrica da una possibile infezione da Helicobacter pylori e riequilibrano la produzione di acido cloridrico, naturalmente secreto dalle cellule parietali, indispensabile per scindere proteine, lipidi e carboidrati e attivare il processo digestivo.

I protettori gastrici non sono tutti uguali. Si differenziano per principio attivo, specificità e modalità d’azione. Si distinguono pertanto in:

  • Inibitori della pompa protonica o IPP. Ne fanno parte l’Omeprazolo, il Lansoprazolo, l’Esomeprazolo, il Pantoprazolo e il Rabeprazolo che hanno il compito di bloccare la secrezione dell’acido cloridrico.
  • Antistaminici H2. Cimetidina, Ranitidina, Nizatidina e Famotidina interrompono le reazioni chimiche e inibiscono l’ipersecrezione acida dello stomaco.
  • Il principio attivo stimola la produzione di bicarbonato e muco, utili per proteggere la mucosa gastrica. Il farmaco è consigliato dal medico curante per minimizzare i danni causati dai FANS.
  • Bismuto colloidale. Il farmaco ha il compito di impedire l’adesione dei batteri Helicobacter pylori alla mucosa. È pertanto efficace nel trattamento delle ulcere.
  • L’agente citoprotettivo crea una sorta di barriera utile per proteggere la mucosa gastrica da possibili lesioni.
  • Non sono dei veri e propri farmaci ma hanno il compito di contrastare l’acidità di stomaco. Ne è un esempio il bicarbonato di sodio.

Gastroprotettori di origine naturale

Il reflusso gastroesofageo non cronico può essere trattato con rimedi naturali. Oltre a modificare le abitudini alimentari evitando fritture, zuccheri complessi, grassi e bevande alcoliche, è consigliabile aumentare il consumo di frutta e verdura e di alcuni cibi dall’azione gastro-protettiva, quali:

  • succo di Aloe vera;
  • bicarbonato di sodio;
  • mele;
  • camomilla: sotto forma di tisana protegge la mucosa gastrica purché venga bevuta tiepida e mai troppo calda;
  • aceto di mele: assunto prima dei pasti evita il reflusso e stimola la digestione;
  • liquirizia.

Gastroprotettori: effetti collaterali

Pur trattandosi di farmaci da banco, i gastroprotettori vanno assunti solo in caso di reale necessità e non prima di aver consultato il medico curante.

Il consumo smoderato potrebbe comportare diarrea, meteorismo, mal di stomaco, nausea, vomito. Nei casi più gravi possono verificarsi:

  • alterazione del microbiota intestinale;
  • problemi digestivi;
  • sviluppo di intolleranze alimentari e comparsa di tumori;
  • calcificazione delle arterie con conseguente rischio di ictus o infarto;
  • abbassamento delle difese immunitarie;
  • scarso assorbimento di vitamine e minerali essenziali.

Gastroprotettore in gravidanza: quando assumerlo

Molte donne in gravidanza vanno incontro a frequenti episodi di reflusso gastroesofageo.

Per placare l’acidità di stomaco conviene evitare di consumare pasti abbondanti prima di andare a letto e cercare di dormire con la testa leggermente sollevata rispetto al resto del corpo.

Se questi rimedi naturali non dovessero dare risultati, è opportuno contattare il medico di fiducia che consiglierà il gastroprotettore più adatto alle proprie esigenze. Alcuni farmaci, infatti, oltre a risolvere il problema, sono sicuri e non incidono negativamente sullo sviluppo del feto, così come testimoniano più ricerche scientifiche.