Tra i rimedi naturali più studiati e utilizzati in fitoterapia per la salute delle vie urinarie, l’uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) occupa un posto di rilievo. Le sue proprietà erano note già nella medicina popolare, ma oggi sono confermate anche da evidenze scientifiche che ne valorizzano l’impiego in caso di cistiti, bruciori e fastidi urinari ricorrenti.
Approfondiamo insieme come agisce, quali sono i suoi benefici e in che forma è disponibile.
Cos’è l’uva ursina e cosa contiene
L’uva ursina è una pianta sempreverde che cresce spontanea nei climi temperati, in particolare nelle zone montane. Il suo nome deriva dal fatto che gli orsi ne mangiano avidamente le bacche, ma a fini terapeutici non si usano i frutti, bensì le foglie. Queste sono ricche di principi attivi fitoterapici, tra cui spicca l’arbutina, un glicoside in grado di esercitare un’azione antisettica a livello urinario. Una volta ingerita, l’arbutina viene trasformata in idrochinone, che viene eliminato attraverso le urine e che, in ambiente alcalino, agisce in modo mirato contro batteri e germi responsabili delle infezioni.
Accanto all’arbutina, le foglie di uva ursina contengono anche tannini, flavonoidi e acido ursolico, sostanze che ne completano il profilo fitoterapico contribuendo all’effetto astringente, antinfiammatorio e antiossidante.
Uva ursina e vie urinarie: come funziona
L’azione principale dell’uva ursina è quella antibatterica. È particolarmente efficace in caso di infezioni lievi o nella fase iniziale di una cistite, quando i sintomi sono ancora contenuti. In queste situazioni, l’uso tempestivo può aiutare a contrastare la proliferazione batterica e a prevenire un peggioramento, riducendo la necessità di ricorrere subito agli antibiotici.
Un ulteriore vantaggio dell’uva ursina è la sua azione diuretica, che favorisce il drenaggio dei liquidi e l’eliminazione dei batteri attraverso l’urina. Questo duplice effetto la rende particolarmente utile anche nella prevenzione delle infezioni recidivanti, quando utilizzata in modo ciclico e controllato.
Come si assume: formulazioni e modalità d’uso
In farmacia, l’uva ursina è disponibile in diverse formulazioni, pensate per adattarsi alle esigenze di ciascuno. Le più comuni sono gli integratori in capsule o compresse, spesso standardizzati in arbutina per garantire un dosaggio costante ed efficace. Molto utilizzate anche le tisane a base di foglie essiccate, talvolta combinate con altre piante diuretiche o antinfiammatorie come ortosiphon, betulla o equiseto.
Esistono poi tinture madri ed estratti fluidi, indicati soprattutto in contesti in cui è necessario personalizzare la dose. In alcuni casi, l’uva ursina è presente all’interno di formulazioni combinate con D-mannosio, mirtillo rosso o probiotici specifici, per offrire un supporto più completo e prevenire le recidive.
La scelta del prodotto dipende dal tipo di disturbo, dalla frequenza degli episodi e dalle caratteristiche della persona. Per questo è sempre utile rivolgersi al farmacista, che può fornire una consulenza mirata.
Uva ursina: precauzioni e consigli d’uso
Pur trattandosi di un rimedio naturale, l’uva ursina va utilizzata con attenzione. La sua efficacia dipende dal pH delle urine: è maggiore quando l’ambiente urinario è alcalino, motivo per cui talvolta viene consigliata in abbinamento a sostanze alcalinizzanti, come il bicarbonato. Non va assunta per periodi prolungati: si raccomanda in genere un utilizzo di pochi giorni consecutivi, con pause tra un ciclo e l’altro.
L’uso è sconsigliato in gravidanza e allattamento, così come nei bambini sotto i 12 anni. È inoltre importante evitare l’associazione con farmaci che modificano il pH urinario o con altri antibiotici, se non sotto controllo medico.
Infine, è bene ricordare che l’uva ursina non sostituisce una terapia antibiotica prescritta dal medico in caso di infezioni acute: può però rappresentare un utile alleato nella prevenzione e nei primi sintomi, in sinergia con altri rimedi naturali e buone abitudini di igiene e idratazione.